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Introduzione ai dispositivi a blocchi

Dispositivi a blocchi

Approfondiamo ora gli aspetti relativi ai dischi di Gentoo Linux e Linux in generale, compresi i filesystem, le partizioni e i dispositivi a blocchi di Linux. Appena tutto sarà chiaro in merito ai filesystem, allora partizioni e filesystem potranno essere scelti per installare Gentoo Linux.

Per iniziare, diamo un'occhiata ai dispositivi a blocchi. Quello più noto è solitamente il primo disco in un sistema Linux, ovvero /dev/sda. I dischi SCSI e Serial ATA sono entrambi chiamati /dev/sd*; persino i dispositivi IDE sono etichettati /dev/sd* quando si usa il framework libata nel kernel. Invece, con il framework (libreria di codici) dei vecchi dispositivi, il primo disco IDE è /dev/hda.

I dispositivi a blocchi di cui sopra rappresentano un'interfaccia astratta del disco. I programmi dell'utente possono usare questi dispositivi a blocchi per interagire col disco senza doversi preoccupare del fatto che i dischi siano IDE, SCSI o altro. Il programma può semplicemente indirizzare lo spazio sul disco come un insieme di blocchi da 512 byte contigui e accessibili in modo casuale.

Handbook:Handbook:AMD64/Blocks/Disks/it

Creazione dei file system

Introduzione

Una volta create le partizioni, è ora di inserirci un filesystem. Nella sezione successiva vengono descritti i file system supportati da Linux. I lettori che sanno già quale filesystem usare possono continuare con la sezione Applicare un filesystem ad una partizione. Gli altri lettori dovrebbero continuare a leggere per comprendere meglio i filesystem disponibili...

Filesystem

Sono disponibili numerosi filesystem. Alcuni di essi sono ritenuti stabili sull'architettura - è consigliabile informarsi sui filesystem e sul loro supporto, prima di selezionarne uno più sperimentale da usare su partizioni importanti.

btrfs
È un filesystem di nuova generazione che fornisce molte caratteristiche avanzate, come la possibilità di creare istantanee, l'auto-riparazione tramite checksum, la compressione trasparente, i sottovolumi e il RAID integrato. Alcune distribuzioni hanno iniziato ad offrirlo come opzione standard, ma non è pronto per la produzione. Sono frequenti i rapporti di corruzione del filesystem. I suoi sviluppatori spingono la gente ad utilizzare la versione più recente del kernel, perché quelle più vecchie è noto che causino problemi. Così è stato per anni ed è troppo presto per dire se le cose sono cambiate. Le correzioni dei problemi di corruzione raramente vengono trasferite sui kernel più vecchi. Si proceda con cautela quando si utilizza questo filesystem!
ext2
È l'effettivo e collaudato filesystem di Linux, ma non ha il journaling dei metadati, il ché significa che i controlli di routine del filesystem ext2 effettuati all'avvio possono richiedere molto tempo. Ormai esiste una scelta piuttosto ampia di filesystem con journaling, la cui consistenza può essere controllata molto velocemente e sono infatti generalmente preferiti rispetto alle controparti senza journaling. I filesystem con journaling prevengono lunghi ritardi qualora il sistema si avvii con il filesystem in uno stato inconsistente (errori di coerenza).
ext3
È la versione con journaling del filesystem ext2, che fornisce il journaling dei metadati per un ripristino veloce in aggiunta ad altre modalità migliorate di journaling come quello a dati completi e a dati ordinati. Usa un indice HTree che permette alte prestazioni in quasi tutte le situazioni. In breve, ext3 è un filesystem molto buono e affidabile.
ext4
Inizialmente creato come un derivato di ext3, ext4 porta nuove caratteristiche, miglioramenti delle prestazioni e rimozione dei limiti delle dimensioni con lievi modifiche al formato su disco. Può ospitare volumi fino a 1 EB e con una dimensione massima dei file di 16 TB. Invece della classica allocazione a blocchi bitmap di ext2-3, ext4 utilizza le estensioni, che migliorano le prestazioni con file grandi e riducono la frammentazione. Ext4 fornisce anche algoritmi di allocazione dei blocchi più sofisticati (allocazione ritardata e multiblocco) dando ai driver del filesystem più modi per ottimizzare la distribuzione dei dati su disco. Ext4 è il filesystem raccomandato per tutti gli utilizzi e per tutte le piattaforme.
f2fs
Il Flash-Friendly File System fu originariamente creato da Samsung per essere usato con la memoria flash NAND. Nel secondo quadrimestre del 2016, questo filesystem era considerato ancora immaturo, ma è una scelta decente quando si installa Gentoo su microSD, dischi USB, o altri dispositivi di memoria basati su flash.
JFS
È il filesystem ad alte prestazioni di IBM. JFS è un filesystem leggero, veloce e affidabile basato su B+tree con buone prestazioni in varie condizioni.
ReiserFS
È un filesystem con journaling basato su B+tree che ha delle buone prestazioni complessive, specialmente quando si ha a che fare con molti piccoli file al costo di più cicli di CPU. ReiserFS sembra essere meno mantenuto rispetto ad altri filesystem.
XFS
È un filesystem con journaling dei metadati che fornisce un robusto insieme di caratteristiche ed è ottimizzato per la scalabilità. XFS sembra essere meno indulgente in caso di vari problemi hardware.
vfat
Anche conosciuto come FAT32, è supportato da Linux ma non supporta alcuna configurazione dei permessi. È principalmente usato per interoperabilità con altri sistemi operativi (principalmente Microsoft Windows) ma è anche una necessità per alcuni firmware di sistema (come UEFI).
NTFS
Il filesystem "New Technology" è quello principale su Microsoft Windows. Analogamente a vfat, non memorizza le impostazioni dei permessi o gli attributi estesi necessari ai sistemi BSD o Linux affinché funzionino correttamente, di conseguenza non può essere usato come filesystem radice (root). Dovrebbe essere usato solamente per l'interoperabilità con i sistemi Microsoft Windows (si noti l'enfasi su solamente).

Quando si usa ext2, ext3 o ext4 su una piccola partizione (minore di 8GB), allora il filesystem deve essere creato con le opzioni appropriate per riservare abbastanza inode. L'applicazione mke2fs mkfs.ext2 usa l'impostazione "bytes-per-inode" per calcolare quanti inode dovrebbe avere un filesystem. Su partizioni più piccole, è consigliato aumentare il numero di inode calcolati.

Su ext2, ciò può essere fatto usando il seguente comando:

root #mkfs.ext2 -T small /dev/<dispositivo>

Su ext3 ed ext4, aggiungere l'opzione -j per abilitare il journaling:

root #mkfs.ext2 -j -T small /dev/<dispositivo>

Questa scelta generalmente quadruplica il numero di inode per un certo filesystem poiché i suoi "bytes-per-inode" anziché uno ogni 16kB diventano uno ogni 4kB. Ciò può essere ulteriormente modificato specificando la proporzione:

root #mkfs.ext2 -i <proporzione> /dev/<dispositivo>

Applicare un filesystem ad una partizione

Per creare un filesystem su una partizione o su un volume, ci sono strumenti avviabili dallo spazio utente per ogni possibile filesystem. Cliccare sul nome del filesystem nella tabella sottostante per informazioni aggiuntive su ciascun filesystem:

Filesystem Comando di creazione Sul CD minimale? Pacchetto
btrfs mkfs.btrfs sys-fs/btrfs-progs
ext2 mkfs.ext2 sys-fs/e2fsprogs
ext3 mkfs.ext3 sys-fs/e2fsprogs
ext4 mkfs.ext4 sys-fs/e2fsprogs
f2fs mkfs.f2fs sys-fs/f2fs-tools
jfs mkfs.jfs sys-fs/jfsutils
reiserfs mkfs.reiserfs sys-fs/reiserfsprogs
xfs mkfs.xfs sys-fs/xfsprogs
vfat mkfs.vfat sys-fs/dosfstools
NTFS mkfs.ntfs sys-fs/ntfs3g

Per esempio, per avere la partizione root () in ext4 come nello schema delle partizioni d'esempio, si devono usare i seguenti comandi:


root #mkfs.ext4

Ora si devono creare i filesystem sulle partizioni o i volumi logici appena creati.

Attivazione della partizione di swap

mkswap è il comando che viene usato per inizializzare la partizione di swap:

root #mkswap

Per attivare la partizione di swap, usare swapon:

root #swapon

Creare ed attivare lo swap con i comandi sopra menzionati.

Montaggio della partizione di root

Ora che le partizioni sono inizializzate ed ospitano un filesystem, è tempo di montare quelle partizioni. Usare il comando mount, ma non dimenticarsi di creare le directory (cartelle) di montaggio necessarie su cui montare ogni partizione creata. Nell'esempio è riportato come montare la partizione di root:

root #mount /mnt/gentoo
Nota
Se è necessario che /tmp/ risieda su una partizione separata, assicurarsi di cambiare i suoi permessi dopo averla montata:
root #chmod 1777 /mnt/gentoo/tmp
Ciò è valido anche per /var/tmp.

Più avanti nel manuale, il filesystem proc (un'interfaccia virtuale fornita dal kernel) ed altri pseudo-filesystem del kernel verranno montati. Però prima è necessario Installare i file di installazione di Gentoo.